lunedì 15 ottobre 2007

Occasioni per portare



venerdì 12 ottobre 2007

Il bisogno di contatto fisico nel neonato

Risvegliandosi, un neonato comincia a piangere solo quando, dopo aver emesso un breve suono per attirare l'attenzione, non percepisce nessun segno della presenza dei suoi genitori (Morath, 1977). Tale bisogno di presenza fisica si manifesta più spesso di quanto i genitori non credano, visto che niente d'inquietante sembra minacciare il neonato. In realtà, quello che lo rende inquieto sono proprio il silenzio e la solitudine, situazioni per nulla anomale o inquietanti per i piccoli degli uccelli nidicoli. Come suggerisce Portmann (1944/69), il neonato non è nidicolo di natura, ma la nostra società fa di lui un nidicolo "culturale" (Peiper, 1950, 1955, 1961). Cio' nonostante, dal punto di vista della biologia comportamentalista, il neonato manifesta sempre la sua natura di "piccolo marsupiale", bisognoso della presenza della persona che si prende cura di lui. La capacità che ha di dormire profondamente anche se è "scosso" e circondato dal rumore, prova appunto l'effetto rassicurante che hanno le attività e quindi la presenza di questa persona.

Dr Evelin Kirkilionis, thèse de doctorat, Université de Fribourg, 1990.
Pubblié sur Allaiter n°40

giovedì 11 ottobre 2007

I vantaggi del portare

Un bambino portato bene è un bambino che sta bene

Sulla pratica del portare, si potrebbe quasi riprendere parola per parola quel che si dice dell’allattamento.
Come l’allattamento, il portare ha assicurato fin dagli albori dell’umanità sia la sopravvivenza fisica dei piccoli d’uomo (il contatto permanente con la madre li proteggeva dagli animali feroci), sia il loro sviluppo psichico (è stato questo contatto permanente a permettre l’apprendimento, la trasmissione delle conoscenze e di conseguenza l’avvio della civilizzazione).
Come l’allattamento, il portare ha sofferto in epoca moderna di disamore. Si è voluto trasformare a forza gli uomini da "primati portatori" (e portati) a "primati nidicoli" (che, come gli uccelli, si sviluppano in un nido): i bambini dovrebbero quindi dormire in un luogo tranquillo, in una camera separata, in un lettino immobile.
Come l’allattamento, il portare ha conosciuto un ritorno in voga in occasione del " ritorno alla natura" degli anni 70: prima considerato una pratica da "sottosviluppati", si sono poi visti riapparire per le strade dei "bambini-marsupio" portati sul ventre delle loro madri (o dei loro padri).
Ma esattamente come allattare a lungo, portare a lungo è una rarità da noi: passata qualche settimana e qualche chilo (1), il bimbo si ritrova di solito nel passeggino, all'altezza dei tubi di scappamento.
Come l'allattamento, il portare è "fuori commercio". A parte l'acquisto del porta-bambino (che si può comunque benissimo fabbricare da sé), portare non costa nulla, mentre la puericultura moderna mira a convincere i neo-genitori di aver bisogno d'acquistare un'enorme quantità di articoli costosi e ingombranti.
Come l'allattamento, il portare è un'arte che s'impara per imitazione: nulla serve quanto vedere una madre portare il proprio piccolo, per aver voglia di fare altrettanto e per prenderci la mano, per imparare a avvolgere il tessuto e mettere il bimbo dentro...[...]
Come l'allattamento, il portare è piacevole per il bambino e per la madre (o il padre). Già questo dovrebbe bastare a giustificarlo, ma siccome abbiamo sempre bisogno di argomenti scientifici [...], ne elencheremo ora qualcuno.
La prima cosa che salta subito agli occhi ( o per meglio dire, che non salta alle orecchie!) è che i bambini portati piangono meno degli altri. Non tanto perché il pianto venga calmato dall'essere portati (anche se succede), quanto perché non hanno bisogno di piangere: lo stretto contatto con l'adulto fa sì che quest'ultimo si renda conto subito dei bisogni del bambino e possa soddisfarli senza aspettare. Uno studio del 1996 pubblicato su Pediatrics conferma questo dato: nel centinaio di bambini osservati, il portare riduceva il pianto del 43% di giorno e del 51% la notte.
Portare facilita l'attaccamento fra i genitori e il bambino, come dimostrato in un esperimento riportato su Lancet (1987). A due gruppi di madri appartenenti a contesti disagiati vennero distribuiti in maniera casuale dei porta-bambini in tessuto o delle seggioline di plastica e venne chiesto loro di servirsene regolarmente. A 13 mesi venne testata la qualità dell'attaccamento madre/bambino: l'83% dei bambini portati mostrò un attaccamento sicuro, contro il 38% dei bambini nella seggiolina.
Portare rinforza il sentimento di competenza e fiducia in sé dei genitori, che sanno di avere un mezzo certo per soddisfare i bisogni del bimbo (particolarmente importante nel caso di bambini con coliche o con un intenso bisogno di contatto fisico). Un mezzo che per di più permette di continuare ad occuparsi delle proprie faccende e prestare attenzione agli altri figli.
I bimbi portati ricevono molti più stimoli di quelli per delle ore da soli nelle loro camerette. Partecipano a tutte le attività della famiglia, ad "altezza d'uomo", sentendosi al sicuro grazie al contatto fisico. Tutti ciò permette uno sviluppo armonioso con la realtà, una vera implicazione nel mondo e uno sviluppo ricco e sottile di tutti i sensi (3).
Il cullamento prodotto stimola il sistema nervoso immaturo del bimbo (3) ed in particolar modo il sistema vestibolare (senso dell'equilibrio).
I bimbi che vengono portati a lungo sviluppano un buon tono muscolare del collo e del tronco, conseguenza della capacità di adattamento ai cambiamenti di posizione. Hanno in media uno sviluppo psico-motorio più rapido e più armonioso e, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, spesso imparano a camminare prima.
La posizione tradizionale, che prevede le gambe ben divaricate (ad esempio nella posizione a cavalcioni sul fianco dell'adulto) gioca un ruolo preventivo nella displasia dell'anca; sappiamo ad esempio che i popoli dove i bambini vengono portati in questa maniera non conoscono praticamente mai problemi d lussazione dell'anca.
I vantaggi del portare sono evidenti in particolare nei bimbi prematuri (del resto è in quest'ambito che troviamo il maggior numero di studi scientifici). Per questi bambini nati quando ancora dovrebbero essere avvolti dalla placenta, il portare, chiamato da alcuni "a womb with a wiev" (un utero con gli occhi), prolunga la gestazione interrotta troppo presto. È il caso dei bimbi-canguro in Colombia (4), esperimento ripreso in alcuni centri di neonatologia europei: il bimbo, vestito solo del pannolino, viene portato in verticale pelle a pelle sul petto della mamma o del papà in maniera continuativa. Tutti gli studi (5) confermano che nei bambini che ricevono questo trattamento sviluppano il sonno è più profondo e i pianti più rari, le riserve d'energia sono meglio conservate, l'allattamento, il legame genitori/figlio più facile, l'aumento di peso più rapido e le infezioni più rare.

Note dell'autore
(1) e questo ancora di più perché i porta-bambini che si trovano solitamente in commercio provocano dolori alla schiena di chi porta.
(2) Cunningham N. Anisfield E, Casper V et Nozyce M, Infant carrying, bieasifeeding and mother-infant relations, Lancet, 1987. fév., 14, p. 379. (3) Per maggiori dettagli, vedere l'articolo Porter son bébé ou comment vivre en harmonie avec un petit enfant, Marie-France Morinaux.(4) Si veda in particolar modo il libro di N. Charpak. Z. de Calume et A. Hamel, La méthode kangourou. Comment les mères des enfants prématurés se substituent aux couveuses, ESF. 1996.(5) Ad esempio : Current knowlcdge about skin-to-skin (kangaroo) care for prcierm infants, Anderson GC, Breastfeeding Review, 2/8 1993 364-73.


Pubblicato su Allaiter Auourd'hui n° 40, LLL France 1999
Traduzione dal francese di Mommykoala

lunedì 1 ottobre 2007

La Grande Poppata

Domenica 14 ottobre alle 14, in concomitanza della Settimana mondiale dell'allattamento materno, si svolgerà in Francia la seconda edizione della Grande Tétée, che l'anno scorso aveva coinvolto più di 500 mamme. Lo scopo è quello di riunire il maggior numero di mamme che allattano al seno per dimostrare ai professionisti e ai media che l'allattamento materno è una realtà anche in Francia, per tentare di far evolvere lo sguardo della società (non scherzo: qui in Francia spesso ci si interroga seriamente sul fatto che allattare al seno possa essere percepito come una minaccia da parte del neopapà!) e per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla mancanza di informazione riguardo l'allattamento materno.

L'anno scorso non abbiamo partecipato ma quest'anno conto di farci un salto, anche se ormai per noi l'allattamento al seno rimane solo più un bellissimo ricordo...

P.S. Consiglio di fare un giro sul sito: è pieno di foto tenerissime

mercoledì 26 settembre 2007

Materiale Montessori

Ho scoperto Maria Montessori e la sua pedagogia solo qualche mese fa, comprando un libro di Tim Seldin (presidente della Montessori Foundation) uscito in Italia con il titolo I bambini hanno bisogno di fiducia - Il metodo Montessori oggi.
Spesso purtroppo chi non conosce la sua opera ne ha un'idea vaga, si pensa che sia "quella che lascia i bambini liberi di fare quello che vogliono" - niente di più sbagliato. La pedagogia Montessori si basa sul rispetto della personalità e dei ritmi dei bambini, sulla loro autoeducazione, e mira a sviluppare lo spirito di collaborazione al posto della competitività. Questo in parole povere, per saperne di piu' date un'occhiata al sito dell'Opera Nazionale Montessori.
Ho cercato in lungo e in largo il materiale Montessori e alla fine sono capitata su un sito francese molto ben fatto: non solo presenta tutto il materiale diviso per settori (educazione sensoriale e motoria, linguaggio, matematica...), ma spiega anche le capacità che ogni "gioco" permette di sviluppare. E' vero che il materiale a volte è piuttosto costoso, ma nulla vieta di prendere spunto per fare un po' di bricolage: costruire i cilindri di diverso peso puo' essere complicato, ma le tavolette colorate o le lettre rugose mi sembrano più facili da realizzare.

mercoledì 19 settembre 2007

Felici e contenti




Foto Murielle Favre

martedì 18 settembre 2007

Eccoci qui


Foto DaddyKoala